È morto Brandon Bernard, il più giovane condannato a morte degli Stati Uniti.
La giustizia americana ha fatto il suo corso portando alla morte del più giovane condannato alla pena capitale negli Stati Uniti. Si tratta di Brandon Bernard, giustiziato a quarant’anni. Giustiziato nel periodo di transizione tra due Presidenti, quando di solito vige una tacita tregua. Una di quelle convenzioni non scritte, una sorta di accordo tra gentiluomini.
Usa, giustiziato il più giovane condannato a morte
Invece è stata eseguita la pena capitale per il quarantenne Brandon Bernard. Nonostante i ricorsi alla Corte Suprema. La sua storia inizia nel 1999, quando insieme con una gang ha sequestrato e ucciso Todd e Stacie Bagley. Aveva 18 anni. Uno dei membri della gang sparò ai due, poi ordinò a Brandon di dare fuoco alla macchina. Secondo la difesa i due erano già morti prima che il soggetto appiccasse il rogo. Secondo l’accusa la donna era ancora viva, e per questo motivo si è deciso di procedere con la pena capitale e non con l’ergastolo.
“Mi dispiace, sono le uniche parole che posso dire che catturino completamente come mi sento oggi e come mi sono sentito quel giorno“, ha dichiarato Bernard prima di morire come riportato da il Corriere della Sera.
Le esecuzioni capitali durante la presidenza Trump
Come detto, si tratta del più giovane condannato a morte. Si tratta inoltre della prima volta in più di cento anni che vengono programmate ed eseguite condanne a morte nei mesi che separando il passaggio di consegne tra i due presidenti, quello in carica e quello eletto. E c’è un terzo aspetto degno di nota. Nel caso in cui venissero eseguite tutte le condanne capitali in programma, Trump avrà il titolo di presidente con più esecuzioni compiute durante il suo mandato. Almeno nell’ultimo secolo.